Sono un cane fortunato
Con un buon pedigree meticcio e sangue meridionale nelle vene Mi trovavo in una fabbrica abbandonata inalando le particelle di ferro arrugginito Su uno stradone trafficato , al freddo con la mia mamma e i miei fratellini Sulle zolle di polvere e catrame annerito C’è destino e destino e il mio mutò di colpo Giunse un’umana e ci prelevò da quello stato scandaloso anche per un’animale Ed io non ero più in una fabbrica abbandonata in mezzo alla nera polvere. Gironzolavo per casa Più stupito che arrabbiato Sentivo sul pelo sguardi curiosi ma sinceri Ero un cane senza padrone Un randagio modesto Due amici umani mi presero con sé Per me c’erano sorrisi e aria calda Soffice cuscino insieme ai miei fratellini e alla mia mamma Mi era permesso accedere alle carezze e a qualcosa da mangiare Avevo intrapreso un viaggio lungo , avevo paura Le ruote sgommando andavano in autostrada e dietro la curva Eravamo già ...