Trasloco... No Panic

Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato un sogno, sono fortunato perché non c’è niente che ho bisogno… Sono parole di una canzone che conosciamo tutti molto bene. La canto anch’io a squarciagola !!! Ho iniziato qualche mese fa il mio trasloco e cambiato residenza finalmente. I lavori son durati più del previsto , qualche scatolone ancora giace li’ in attesa di sapere dove verrà collocato o addirittura se e quando verrà svuotato. La bellezza di un trasloco è la novità, le cose nuove che compri che ti riempiono di gioia, i nuovi spazi che prendono forma…. ma se avessi traslocato al Colosseo forse avrei lavorato molto meno. Prima di iniziare, le mie letture riguardavano solo di traslochi: “Come affrontare un trasloco. ““Come organizzarsi al meglio per un trasloco “ Nastro adesivo, pennarelli, scatoloni, blocco notes, carta da giornale per avvolgere gli oggetti più delicati, e poi bicchieri, piatti, posate, cuscini, vestiti . Panico, i vestiti??? Dove li metti quando sono cosi tanti che sembrano uscire dall’armadio come se li stesse confezionando lui stesso. E poi ti guardi intorno e ti chiedi “ma come ci stavano tutti là dentro?”. E poi ti prende un adrenalina pazzesca , cominci a riempire , riempire. E poi sommersa da scatoloni di varia natura non vedi l’ora del contrario , di svuotare, svuotare e svuotare. Fin da quando ero bambina sognavo una cameretta tutta per me e ora, addirittura, ho una casa intera . Quando ci torno è sempre una grande festa, Papà divano è lì che mi aspetta per tutto il giorno senza lamentarsi mai, nonostante sia stato strappato brutalmente dall’ambiente in cui aveva vissuto fino a quel giorno in cui capitò a casa mia. Ma per fortuna c’è Mamma sedia, la moglie di divano, che pensa a tranquillizzarlo quando non ci sono. Se penso a quando i gemelli comodini arrivarono in casa, erano spaventatissimi ma non vedevano l’ora di esser montati per poter finalmente respirare anche loro aria di casa. E cugina cucina, vogliamo parlarne? Sapeva che doveva separarsi prima o poi dagli altri pensili che fino a quel giorno gli avevano fatto compagnia in quel deposito freddo e scuro, cosi quando arrivò il momento li salutò e si fece dondolare da quell’autocarro che l’avrebbe portata nella sua nuova casa per poi vivere in quei 4 mt quadri in tutto il suo splendore. Un trasloco? Novità, allegria, fatica, viaggi, colori, odori nuovi e tanta, tanta adrenalina. Dicono che la tenacia aiuti , confermo. Dicono che ad ogni tramonto segue una nuova alba … ri confermo Ci ho creduto fermamente e un sogno si è avverato. Ho iniziato i lavori di un “sogno in costruzione” da sola e strada facendo ho trovato anche l’amore. Beh con i lavori finiti di un sogno avverato, forse se ne riapre un altro? “Lavori in corso” . … “Anthea”

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