Viaggiare in treno....
... ha qualcosa di magico.
I pensieri, guardando fuori dal finestrino sembrano galoppare come un cavallo selvaggio, non ancora addomesticato. Scavano nel profondo, a tratti sono più frivoli per tornare ad essere nuovamente seri, ricordi dela mia giovinezza che fanno sorridere. La scuola, i compagni, Marilena la mia prof. di turismo, una donna sempre sorridente con un sederone alla brasiliana incredibilmente simpatico; penso a lei e sorrido. Le devo molto, soprattutto mi ha insegnato a credere in me stessa.
Osservo divertita la gente intorno a me. Viaggiando si vede di tutto, facce tristi, arrabbiate, gente persa nei propri pensieri, divertita, isolata nel proprio posto che hanno pagato per quel viaggio, una ragazza parla al suo fidanzato ma lui sembra non ascoltarla. Più in là una coppia seduta uno di fronte all'altra, non si rivolgono la parola per tutto il viaggio. Un papà alzandosi dal suo posto di fronte a me si gira, mi mette il sedere quasi in faccia, ma vedo bene? Sta cambiando i pantaloni al bimbo che viaggia con lui davanti a me? Beh, notevole il di dietro del papà! Osservo proprio tutti nel vagone e mi dico: " ma quanto siamo diversi tutti eppure cosi tremendamente uguali".
Il treno si ferma in stazione, non siamo ancora arrivati, ma dal finestrino posso osservare la gente che scende dal treno con una quantità di valige enormi. In vacanza con due/tre valige per ognuno, affannati li trascinano e sembrano pesanti. Sono sudati, nervosi. Penso perchè stressarsi cosi anche in vacanza? Sembra che la gente non ne possa fare a meno. Perchè fare cosi tanta fatica se questo è il tempo del meritato riposo, del relax? Io ho solo un piccolo trolley e pensandoci mi sento molto leggera e saggia, scendendo da questo treno non dovrò faticare come quelle persone lì fuori. Un sorriso soddisfatto mi riempie il volto, il treno si muove, il fischio annuncia la partenza , mi rimetto a leggere. Tra un paio d'ore sarò in vacanza anch'io!
I pensieri, guardando fuori dal finestrino sembrano galoppare come un cavallo selvaggio, non ancora addomesticato. Scavano nel profondo, a tratti sono più frivoli per tornare ad essere nuovamente seri, ricordi dela mia giovinezza che fanno sorridere. La scuola, i compagni, Marilena la mia prof. di turismo, una donna sempre sorridente con un sederone alla brasiliana incredibilmente simpatico; penso a lei e sorrido. Le devo molto, soprattutto mi ha insegnato a credere in me stessa.
Osservo divertita la gente intorno a me. Viaggiando si vede di tutto, facce tristi, arrabbiate, gente persa nei propri pensieri, divertita, isolata nel proprio posto che hanno pagato per quel viaggio, una ragazza parla al suo fidanzato ma lui sembra non ascoltarla. Più in là una coppia seduta uno di fronte all'altra, non si rivolgono la parola per tutto il viaggio. Un papà alzandosi dal suo posto di fronte a me si gira, mi mette il sedere quasi in faccia, ma vedo bene? Sta cambiando i pantaloni al bimbo che viaggia con lui davanti a me? Beh, notevole il di dietro del papà! Osservo proprio tutti nel vagone e mi dico: " ma quanto siamo diversi tutti eppure cosi tremendamente uguali".
Il treno si ferma in stazione, non siamo ancora arrivati, ma dal finestrino posso osservare la gente che scende dal treno con una quantità di valige enormi. In vacanza con due/tre valige per ognuno, affannati li trascinano e sembrano pesanti. Sono sudati, nervosi. Penso perchè stressarsi cosi anche in vacanza? Sembra che la gente non ne possa fare a meno. Perchè fare cosi tanta fatica se questo è il tempo del meritato riposo, del relax? Io ho solo un piccolo trolley e pensandoci mi sento molto leggera e saggia, scendendo da questo treno non dovrò faticare come quelle persone lì fuori. Un sorriso soddisfatto mi riempie il volto, il treno si muove, il fischio annuncia la partenza , mi rimetto a leggere. Tra un paio d'ore sarò in vacanza anch'io!
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